“Biologi per la Scienza” è una pagina Facebook che si occupa di divulgazione scientifica e lo fa in modo egregio.
È gestita da tre ragazzi (mi permetto di appellare in questo modo tre giovani adulti per la differenza di età che ci contraddistingue – ben 29 anni) che studiano ed hanno fatto della divulgazione la loro missione. Come ho già scritto, fanno un lavoro egregio. Inutile dire che sono contro tutte le sciocchezze che si leggono in giro sulla rete o su giornali che, invece di fare corretta informazione, si trincerano dietro il politically correct e spalleggiano posizioni che indicare come antiscientifiche è il minimo.
Ma non è questo il punto.
I tre ragazzi stanno portando avanti una battaglia a favore delle vaccinazioni. Ne volete un esempio? Cliccate qui, qui e qui. Inutile dire che nella loro attività, sono molto critici nei confronti dell’ordine dei biologi la cui dirigenza ha finanziato analisi di alcuni vaccini ad una società che dichiara di aver trovato impurezze inquietanti in alcuni vaccini. Solo dopo il polverone mediatico (per esempio qui e qui) suscitato dall’analisi critica e nel merito di Enrico Bucci (la trovate qui) in cui si dimostrava l’infondatezza dei risultati ottenuti, l’ordine dei biologi ha fatto un passo indietro ritirando il finanziamento (qui), ma, evidentemente, non l’appoggio morale come si evince dall’intervista riportata qui in cui viene detto: “innanzitutto la notizia è quella che questo finanziamento, anche su invito di Corvelva, lo revochiamo” e dal convegno organizzato il 10 Marzo 2019 in cui si farà “il punto sui risultati delle analisi commissionate dall’associazione CORVELVA su lotti di vaccini usati sia per uso civile che militari” (qui).
L’attività dei Biologi per la Scienza è finita anche su Nature come si può leggere in questo link.
Cosa succede ora? Appare un appello sulla pagina Biologi per la Scienza. Lo riporto per intero qui sotto:
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Cari lettori
Noi, Gianluca Masella, Giovanni Schiesaro e Riccardo Spanu, siamo gli amministratori di “Biologi per la Scienza”. Vi scriviamo questo post perché siamo siamo stati citati in giudizio al tribunale civile di Roma dall’ordine nazionale dei biologi.
La nostra pagina (di tre studenti di 23 anni) ha da sempre avuto un taglio irriverente a cui abbiamo coniugato una continua attenzione per una corretta divulgazione scientifica. Lo abbiamo fatto perché non potevamo ritenere corretto che un ordine come quello dei biologi potesse portare avanti conferenze e affermazioni infondate dal punto di vista scientifico.
Il nostro è stato un impegno preso sia come cittadini sia, soprattutto, come studenti universitari che in un futuro prossimo lavoreranno nell’ambito scientifico e che si sentono in dovere di ritornare alla comunità il frutto dei propri studi.
Abbiamo preso contatto con un avvocato e per chi volesse sostenerci anche economicamente apriremo una donazione libera (qui sotto) attraverso una piattaforma di crowdfunding. Se la cifra dovesse superare i costi che avremo doneremo tutto in beneficienza a medici senza frontiere e alle loro campagne di vaccinazione nei paesi del terzo mondo.
A presto.
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L’appello originale è qui.
In altre parole, Davide (ovvero i ragazzi di Biologi per la Scienza) si è trovato ad affrontare Golia (nella persona del presidente dell’ordine dei biologi) che, grazie alla sua posizione dominante, ha pensato bene di “colpirne uno per educarne cento”. La querela di parte che devono affrontare dei ragazzini (e le loro famiglie) probabilmente finirà con un accordo, ma richiederà un sacrificio economico che è sicuramente sostenibile da parte di un ordine professionale ma è molto meno sostenibile (e, certamente, molto più gravoso) per degli studenti e le loro famiglie.
A me il messaggio che appare è: “state attenti tutti quanti perché in qualunque momento posso colpire il vostro portafogli”. Insomma, questa querela di parte viene usata come deterrente per tentare di arginare l’impatto mediatico che si è generato a causa delle analisi interpretate male da parte di una associazione di persone che si dichiarano preoccupate per la salute pubblica.
Adesso concludo.
I ragazzi di Biologi per la Scienza hanno richiesto un aiuto economico per sostenere le spese legali che necessariamente si troveranno ad affrontare (qui e qui trovate i link per le donazioni).
Io ho donato perché ritengo che le loro voci non debbano spegnersi; perché ritengo che come scienziato bisogna essere sempre vicini a chi cerca di fare del proprio meglio per la corretta divulgazione scientifica; perché ritengo che un ordine professionale che non sa affrontare con le argomentazioni una tenzóne scientifica ma usa la querela contro degli studenti come deterrente non stia dando una immagine di sè onorevole e specchiata.
#iohodonatoetu?