Aforismi sulla medicina
Partendo da aforismi famosi (da Proust a Einstein, Lutero, Orson Welles, Molière, G.B. Shaw, Kant, Hannah Arendt, Goya, B. Russell e molti altri), l'autore fornisce una descrizione di come è e come, invece, dovrebbe essere la medicina nel mondo moderno. Libro facile e divertente. Si legge tutto d'un fiato
Ho conosciuto Giorgio Dobrilla al primo Congresso Nazionale su Medicina e Pseudoscienza. È stato un incontro fulminante. Giorgio è una persona con una spiccata capacità divulgativa: riesce a far diventare semplici anche gli argomenti più complicati. Quando lo ascolto nelle sue dissertazioni sul mondo della medicina, pendo sempre dalle sue labbra.
Nel suo “Processo alla medicina ed ai medici. Divagazioni (semi)serie su celebri citazioni”, Giorgio conferma il mio giudizio. Il libro è una divagazione sul ruolo dei medici e della medicina all’interno della società e su come sia medici che medicina vengano percepiti dalle persone comuni. Ogni riflessione nasce dalla citazione di aforismi famosi come quello di Orson Welles: “la vecchiaia: la sola malattia dalla quale non si può sperare di guarire”, di Marcel Proust: “credere nella medicina sarebbe suprema follia se non crederci non ne costituisse una più grande, giacché da questo cumulo di errori, alla lunga, sono emerse alcune verità”, o di Gordon Holmes: “se si buttassero a mare tutte le medicine (convenzionali) sarebbe meglio per gli uomini ma peggio per i pesci”.
Non voglio fare lo spoiler del libro, basti solo sapere che la lettura è rapida e divertente. Si legge tutto d’un fiato ed alla fine si comprende – semmai ce ne fosse bisogno – che le “bufale” in medicina sono sempre esistite: anche le grandi menti del passato – quelle che noi additiamo ad esempio per le grandi lezioni che ci hanno fornito – sono state soggette a deviazioni dalla razionalità ed a malintesi nella comprensione del ruolo che la medicina ha nel migliorare le condizioni di vita umane.