Ebbene sì. Nasce il gruppo di lavoro sull’omeopatia nel Patto Trasversale per la Scienza coordinato dal Dr. Salvo Di Grazia. Come chimico e autore di diversi articoli divulgativi contro la validità scientifica dei rimedi omeopatici, ho aderito con piacere a questo gruppo di lavoro per contrastare la pseudoscienza chiamata omeopatia.
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AL VIA I GRUPPI DI LAVORO DEL PTS
Stanno partendo i gruppi di lavoro del PTS, che si occupano di proporre le priorità delle azioni dell’Associazione.
Con molto orgoglio annunciamo il primo gruppo: quello dedicato all’OMEOPATIA, coordinato da Salvo Di Grazia, che tutti conoscono per il suo instancabile lavoro di debunking medico e in particolare nei confronti dell’omeopatia.
L’omeopatia è una controversa pratica terapeutica che si basa su presupposti stravaganti quali l’assenza di principio attivo nel rimedio omeopatico dovuta ad un processo di diluizione estremo (chiamato “dinamizzazione”) e la cosiddetta “memoria dell’acqua”.
Il gruppo “Omeopatia” del Patto Trasversale per la Scienza cerca di far luce sull’argomento, tramite l’analisi della letteratura scientifica in materia, inoltre offre consulenze di varia natura sul tema.
Fanno parte del gruppo, oltre che il noto medico “MedBunker” Salvo Di Grazia anche il prof. Enrico Bucci, esperto di research integrity, e il prof. Rino Conte, ordinario di chimica.
Salvo Di Grazia (MedBunker) è un medico specialista in ginecologia e ostetricia, autore di libri di divulgazione scientifica si occupa di medicina su internet da più di dieci anni. È stato tra i primi medici, in Italia, a spiegare la differenza tra medicina e ciarlataneria e a smentire le più diffuse bufale mediche. Da qualche anno gestisce diverse pagine social e web sull’argomento.
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L’annuncio ufficiale lo potete trovare cliccando sull’immagine qui sotto
Fonte dell’immagine di copertina
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Source book page: https://archive.org/stream/historyofhomoeop00brad/historyofhomoeop00brad#page/n318/mode/1up
No restrictions, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=43771541
Egr. Prof. Conte,
io non sono un epistemologo e non posso competere con la sua scienza, sono solo un modesto medico omeopata che esercita da circa 40 anni, 13° esponente di una famiglia di medici e veterinari che hanno abbracciato l’Omeopatia fin dalla prima metà dell’ottocento (mio trisnonno Agostino Mattòli curò peraltro “con effetto placebo” l’epidemia di Colera del 1855 a Bevagna (PG) con un tasso di mortalità del 7,25% – 193 assistiti con 14 decessi – contro la mortalità corrente del 50-60 % dei non trattati – un mio prozio era il medico omeopata di famiglia dell’On. Giolitti),
e torno a ripetere che insistere nell’invocare l’effetto placebo nella Veterinaria omeopatica e nell’AgroOmeopatia, è una cosa palesemente illogica, anche se dal punto di vista della “logica spicciola”.
Non credo che una impalcatura di alta filosofia della scienza possa contraddire un fatto. Un fatto è un fatto, punto e basta.
Dopo il fatto viene l’interpretazione del fatto stesso e su questo possiamo discutere per anni, ma nel frattempo non possiamo negare il fatto.
Abbia il coraggio di affermare che
“la realtà della Veterinaria omeopatica e dell’AgroOmeopatia non esiste perché non è coerente con la filosofia della scienza”.
Invii il prossimo messaggio con tale affermazione.
Sono uno storico dell’Omeopatia e tale lapidaria affermazione sarà per me un passo da citare ai posteri.
La ringrazio
Pindaro Mattòli
Gentile Dr. Mattòli,
sono molto colpito dal suo curriculum che fa capo a una famiglia che esercita la professione da tanti anni. Mi piace pensare che non solo negli ultimi 40 anni, ma negli ultimi 250 anni la scienza abbia fatto passi da gigante riuscendo ad allungare la vita media fino agli attuali 80 anni. Se a lei piace pensare che a ciò si sia giunti attraverso l’aiuto dell’omeopatia, per me va bene. Non ho le competenze pluriennali per poter competere con un omeopata che ha fatto dello studio dell’omeopatia e della pratica filosofica che è dietro di essa la sua ragione di vita. Peccato che la pratica omeopatica sia rimasta uguale a se stessa fin dai tempi di Samuel Hahnemann. In effetti, mentre lei si occupava (e si occupa) di spiegare fenomeni che vedono solo poche persone, io ero e sono impegnato nello studio della scienza chimica grazie alla quale oggi lei si può permettere di scrivere al computer (le batterie al litio, per esempio, sono state sviluppate dai chimici attraverso quella stessa chimica che gli omeopati cercano invano di demonizzare). Detto questo, quando avrà studiato e si sarà messo in pari con le conoscenze attuali, potremo riprendere la discussione. Fino ad allora, la saluto cordialmente.
Direi che l’inizio con censura al mio messaggio ben articolato con riferimenti a lavori scientifici, prima pubblicato poi eliminato, rispecchia il vostro approccio poco incline al dibattito scientifico ma molto di più scientista. Citando il prof Burioni deduco che anche per voi ” la scienza non sia democratica”. Per me questa è una bestemmia per un vero scienziato.
Dott. Alberto Magnetti Medico Chirurgo membro commissione MnC dell Ordine dei Medici di Torino e commissione MnC Regione Piemonte, già Professore a contratto presso Università di Torino facoltà di Farmacia e medicina e chirurgia.
Gentile Dr Magnetti,
Non so chi lei sia e cosa voglia. In questo blog io non ho censurato nessuno. Quindi lei è pregato di non usare questi toni qui sopra. E sì. La scienza non si fa per alzata di mano.
Cordialmente
Egregio prof Conte come può leggere nella firma del mio commento precedente, quello non censurato, sono un medico. Il mio pensiero è ben espresso nel blog che da 10 anni porta la mia firma prima su Lastampa.it poi su http://www.omeoblog.it che il suo amico Di Grazia conosce bene. Mi chiede “che cosa voglio”…ebbene voglio che lei ordinario di chimica mi spieghi come è possibile suggestionare con i farmaci omeopatici che lei considera acqua fresca i semi di frumento e condizionarne la crescita come dimostrano decine di lavori pubblicati dalla Prof Lucietta Betti dell’Università di Bologna in questi ultimi 20 anni. Sono molto interessato alle sue argomentazioni visto che l’agro omeopatia è ormai una realtà consolidata. Grazie . Cordialità. Alberto Magnetti
Gentile Dr Magnetti,
Forse non sono stato sufficientemente chiaro. Come si dice dalle mie parti, io e lei non abbiamo mai mangiato nello stesso piatto per cui io a lei NON devo assolutamente nulla, neanche una spiegazione. E come si fa coi bambini maleducati, quale lei sembra essere venendo qui, nel mio blog, a chiedere con maleducazione conto e ragione di una pratica agricola che è consolidata solo nella sua mente ed in quella di pochi altri, le dico che l’erba voglio non esiste neanche nel giardino del re. Non so di dove lei sia – ed onestamente neanche mi importa – ma spero che ora io sia stato più chiaro. Per quanto riguarda la Dr.ssa Betti, non siamo colleghi. Innanzitutto perché io sono ordinario di chimica agraria (e come tale conosco benissimo le cretinate in merito alla agro omeopatia), in secondo luogo perché la Dr.ssa Betti è ricercatrice ormai in pensione da un po’ di anni. Inoltre, se, invece di essere assalito da rabbia cieca che – a quanto pare – la rende maleducato, lei avesse avuto la pazienza di cercare nel mio blog, avrebbe certamente scoperto che ho dedicato una serie di articoli a tale pratica esoterica a cui si dedicano un po’ di ricercatori che si autoproclamano novelli Galileo Galilei. In ogni caso, da domani primo Ottobre, io comincio le mie lezioni di Chimica del Suolo qui all’Università di Palermo. La invito a seguirle. Solo che essendo lei medico – e quindi NON specialista – ed io chimico del suolo – e quindi specialista, il suo ruolo sarà quello di discente che deve stare zitto ed ascoltare la lezione del docente. Nel caso specifico mi auguro che le sue conoscenze di chimica siano un po’ più approfondite di quanto sembra, perché la chimica del suolo richiede delle conoscenze basilari senza le quali io non perdono.
Cordialmente
Come faccio a non essere d’accordo?
Grazie Caro Giorgio
Sono Ilaria Magno, laureata in CTF, abilitata alla professione di farmacista e di docente di Chimica nella scuola superiore di secondo grado, esercito sia una professione che l’altra e sono anch’io contro la pseudoscienza perfettamente in linea con voi.
Se dovesse servire il mio contributo, io ci sono!
Grazie
Volevo segnalare al gruppo questo corso di “agroomeopatia”che si terrà a Napoli. Vi prego di darci un’occhiata, a me ha sconcertato molto.
http://www.piediperlaterra.com/2019/06/corso-di-formazione-in-agroomeopatia.html?fbclid=IwAR087kcRWbSpmivR8YeNv1I9AFLlDZKSY6UfW1AHEYcPnVjZtml0UbzlaJ4
Grazie. Lo ho condiviso nel gruppo FB Rete Informale SETA (https://www.facebook.com/groups/429543544528776/)
Dopo la Omeopatia in Veterinaria, l’AgroOmeopatia sarà la vostra tomba.
Di fronte alla realtà di azione terapeutica su animali e di azione positiva in agricoltura, le vostre “autorevoli” illazioni diventano risibili.
Scientificamente: osservate la realtà e accettatela anche se non comprensibile da voi!
Le spiegazioni vengono dopo e quando possibili, ma non si può negare una realtà solo perché apparentemente anti-intuitiva.
E’ l’errore che stanno facendo i critici dell’Omeopatia da due secoli.
Anche gli esponenti della Chiesa si rifiutarono di guardare dentro il cannocchiale di Galileo. Voi vi state comportando come la Santa Inquisizione.
Ma comunque, intanto, per documentazione nel settore che costantemente invocate, consultate il sito
http://databaseomeopatia.alfatechint.com/ : c’è pane per i vostri denti.
Siate così onesti e poco supponenti e saccenti da consultarlo a fondo e poi chiedetevi: è possibile negare a priori un fenomeno solo su supposizioni preventive? La prevenzione è esattamente il contrario della correttezza nella ricerca scientifica.
Buon lavoro al gruppo.
Se avete bisogno di qualche testimone di parte fatecelo sapere.
Pindaro Mattòli – omeopata
già Presidente e attualmente Coordinatore del Comitato Legale della FIAMO (Federazione Italiana della Associazioni e dei Medici Omeopati)
Gentile Dr. Mattòli,
intanto la ringrazio per questo commento che mi dà una visibilità inaspettata. Tuttavia, prima di scrivere certe cose, fossi stato in lei, mi sarei messo a studiare quali sono i meccanismi dell’effetto placebo. Solo in questo modo avrebbe potuto evitare i luoghi comuni presenti nel commento che ho appena letto. Non dico di leggere il mio libro, ma quanto meno quello di persone molto più esperte di me che hanno studiato l’effetto placebo per una vita intera. Uno di questi posso annoverarlo tra i miei più cari amici: il Prof. Giorgio Dobrilla che è autore, tra i tanti libri che ha scritto, di “Cinquemila anni di effetto placebo” Edizioni Edra. Lì potrà trovare, se ha l’onestà intellettuale che lei richiede a me, le risposte alle sue domande.
Da un punto di vista scientifico (ovvero metodologico) le testimonianze personali non servono a nulla, non avendo significatività statistica. Per cui, no, non c’è bisogno di testimoni.
Cordialmente
Egr. Prof. Conte,
credo che Lei non abbia letto con attenzione il mio messaggio, né che abbia consultato il sito di sperimentazioni da me suggerito.
Io La ho informata a proposito di clinica veterinaria omeopatica e soprattutto di agricoltura omeopatica.
Nell’uno e nell’altro caso citare l’effetto placebo è indifendibile.
Qualche tempo fa, in realtà, uno dei nostri detrattori ha cercato di proporre l’effetto placebo anche sugli animali, con la giustificazione di “caregiver effect”, amorevole accudimento da parte dei proprietari dei loro animaletti da grembo, ignorando che la Omeopatia veterinaria (già in uso fin dalla metà dell’ottocento ed esercitata anche da due miei avi) è applicata anche agli allevamenti.
Di fatto Lei, senza nemmeno leggere il mio messaggio, è andato a ripetere la “narrazione standard” circolante sul nostro conto a livello mondiale.
Tale atteggiamento superficiale e prevenuto è esattamente il contrario di qualsiasi logica di ricerca scientifica.
Per favore, ci perda un po’ più di tempo e mi presenti qualche contestazione più interessante.
La ringrazio
Distinti Saluti
Pindaro Mattoli
Gentile Dottore,
Secondo me, invece, è lei che non ha capito il mio messaggio pur avendolo letto. Le ho consigliato un libro molto importante sull’effetto placebo. Se vuole le posso consigliare anche un libro sul metodo scientifico dal quale potrà evincere che la logica spicciola non si applica nelle scienze e che i modelli scientifici sono tutti controintuitivi.
Cordialmente