Innanzitutto ringrazio Elena Porcelli che ho l’onore di avere tra i miei contatti per aver postato sul suo profilo l’articolo del Corriere Fiorentino che potete leggere a questo link:
http://corrierefiorentino.corriere.it/…/pultroppo-sto-areop…
Perché mi ha colpito? A parte la comicità delle situazioni descritte, mentre leggevo mi venivano in mente delle analogie con la pseudoscienza.
È ormai dal 2009 che ho un profilo Facebook. Questa pagina era il mio profilo privato trasformato poi in ciò che vedete ora. Fin dal 2009 giro per gruppi scientifici e leggo cose “che voi umani…”
Ci sono quelli che difendono a spada tratta la memoria dell’acqua in barba a tutte le evidenze scientifiche contrarie; ci sono quelli che discutono di quantomeccanica elaborando teorie astruse solo sulla base della lettura di saggi divulgativi; ci sono quelli che legano memoria dell’acqua e quantomeccanica per avallare fenomeni inesistenti come quelli legati all’omeopatia oppure alla rabdomanzia; ci sono quelli che negano la validità dei vaccini perché ormai le malattie sono scomparse (solo nella loro mente, purtroppo). Tutti questi personaggi sono anche piuttosto prolifici in termini di parole inutili messe anche nero su bianco in forma di libri. Proprio ieri ero in una famosa libreria e, mio malgrado, mi sono avvicinato al reparto “medicina”. Non ho trovato un solo libro, dicasi UNO, che trattasse in modo serio di medicina; erano esposti libri sull’omeopatia pediatrica, sul China study, sulla dieta alcalina, su quella del gruppo sanguigno, sui fiori di Bach e potrei continuare. In mezzo a questo marasma di carta straccia e parole inutili, solo poche copie del libro del Prof. Burioni, unica luce in un mare di oscurità prescientifica.
Ecco, mentre leggevo l’articolo del Corriere Fiorentino mi sono immedesimato nell’editor che è costretto a leggere castronerie di ogni tipo e dare risposte a gente che ritiene di essere un novello Pirandello, come novelli Giordano Bruno, redivivi Galileo Galilei o incompresi Tesla sono tutti gli pseudo scienziati che affollano, col loro noioso rumore di fondo, il mondo della rete internet.