Non sono un medico. Come scrivevo un po’ di tempo fa, questo potrebbe rendermi non credibile quando faccio invasione di campo e parlo di argomenti che non sono strettamente di carattere chimico o correlati in qualche modo alla salvaguardia ambientale o alla chimica fisica applicata all’ambiente (i miei campi di ricerca). Tuttavia, sono un tecnico, ovvero mi occupo di scienza da un po’ di tempo ed ho sviluppato, o almeno credo di aver sviluppato, quel senso critico che porta chiunque si occupi di scienza in modo serio a saper distinguere le scemenze da ipotesi più o meno attendibili.
Quando leggo di lavori ritrattati o ritirati dalla letteratura scientifica perché i dati sperimentali erano stati ottenuti alterando i risultati, inventandoli di sana pianta o frodando, sono certo che le ipotesi fatte sulla base di quei dati non possono essere più prese in considerazione a meno che non sopraggiungano dei lavori basati su dati oggettivi e meno attaccabili sotto l’aspetto metodologico. È il caso parecchio frequente oggigiorno della correlazione vaccini/autismo. Questa correlazione si basa su un lavoro di un medico britannico che, attraverso esperimenti pilotati, ha pensato di ottenere esattamente la correlazione anzidetta. Ma di questo ho già scritto e non vale la pena ripetermi.
La curiosità mi ha spinto stavolta a cercare nella letteratura scientifica se esistano studi che riescano ad individuare le possibili cause della sindrome autistica. Ho fatto una ricerca veloce in rete usando poche parole chiave e tra le centinaia di siti spazzatura sono riuscito a trovare un po’ di lavori nei quali è stato possibile evidenziare che i vaccini c’entrano nulla con tale sindrome.
Addirittura ben 3 anni prima del famigerato lavoro del medico britannico summenzionato, viene pubblicato un lavoro (http://journals.cambridge.org/action/displayAbstract…) nel quale si riporta testualmente
“The findings indicate that autism is under a high degree of genetic control and suggest the involvement of multiple genetic loci”.
Ovvero, già nel 1995 si sospettava una possibile causa genetica per l’autismo. Ciò è stato confermato qualche anno dopo da un altro lavoro in cui si riporta:
“Review of 2 major textbooks on autism and of papers published between 1961 and 2003 yields convincing evidence for multiple interacting genetic factors as the main causative determinants of autism”.
Il lavoro è qui: http://pediatrics.aappublications.org/content/…/5/e472.short. Ancora una volta fattori genetici sono responsabili della sindrome autistica. Ma la cosa più rilevante è che nel predetto lavoro è anche scritto:
“Autism is a complex, behaviorally defined, static disorder of the immature brain that is of great concern to the practicing pediatrician because of an astonishing 556% reported increase in pediatric prevalence between 1991 and 1997 […] This jump is probably attributable to heightened awareness and changing diagnostic criteria rather than to new environmental influences”.
Ovvero, l’aumento del numero di casi di bambini autistici si deve al miglioramento delle tecniche usate per la diagnosi della sindrome. In altre parole, i vaccini non c’entrano NULLA. Ma se anche questo non bastasse, o si ritenesse che le riviste linkate non siano sufficientemente autorevoli, un ulteriore lavoro (http://link.springer.com/article/10.1007/s10803-004-1038-2) riporta che
“Autism is a heterogeneous disorder that can reveal a specific genetic disease. This paper describes several genetic diseases consistently associated with autism (fragile X, tuberous sclerosis, Angelman syndrome, duplication of 15q11-q13, Down syndrome, San Filippo syndrome, MECP2 related disorders, phenylketonuria, Smith–Magenis syndrome, 22q13 deletion, adenylosuccinate lyase deficiency, Cohen syndrome, and Smith–Lemli–Opitz syndrome) and proposes a consensual and economic diagnostic strategy to help practitioners to identify them”.
In altre parole, la sindrome autistica ha origini genetiche e potrebbe essere legata ad altre sindromi genetiche come quella Down.
E veniamo ai giorni nostri. È di qualche giorno fa la pubblicazione di un lavoro fatto su dei primati in cui si rileva assenza di correlazione tra vaccino e autismo: http://www.pnas.org/content/112/40/12498.full.pdf. La cosa interessante di questo lavoro pubblicato su PNAS (rivista molto quotata) è che neanche la somministrazione di un derivato organico del mercurio, usato come stabilizzante nei vaccini, ha avuto alcun effetto sui primati. Sempre nel 2015, ovvero pochi mesi fa, un lavoro apparso su Cell (altra rivista quotatissima in ambito scientifico) riporta che la sindrome autistica può essere dovuta alle modifiche di un gene particolare indicato come UBE3A. Il lavoro è qui: http://www.cell.com/abstract/S0092-8674(15)00770-9.
Qualche altro lavoro, piuttosto che modifiche genetiche, attribuisce a fattori ambientali l’insorgenza della sindrome: http://archpsyc.jamanetwork.com/article.aspx…. In ogni caso i vaccini sembrano completamente scagionati. Non sono responsabili dell’autismo la cui diagnosi è solo casualmente fatta nel periodo delle vaccinazioni pediatriche.
Allora la domanda diventa d’obbligo. Perché tanta gente continua ostinatamente a voler attribuire ai vaccini la causa scatenante dell’autismo?
Non sono neanche uno psicologo, ma la mia opinione (e proprio per questo soggettiva) si basa su due ordini di fattori. Il primo è che se la sindrome autistica avesse cause genetiche, un genitore si sentirebbe direttamente, ma anche erroneamente, responsabile dell’autismo del figlio. Quale genitore si vorrebbe sentir dire che qualcosa è andato storto nei processi di replicazione del DNA durante la gestazione con la conseguente insorgenza (diagnosticata ben oltre il parto) della sindrome autistica? Quale genitore, ritenendosi erroneamente responsabile della sindrome del figlio, non pensa che, secondo natura, toccherà a lui morire per primo e lasciare un figlio non completamente autosufficiente privo di qualsiasi sostegno per il resto della sua, possibilmente, lunga vita? Non si è pronti. Non sono un padre, ma penso che non si sia mai pronti ad accettare qualcosa del genere. Meglio, molto meglio, incolpare il destino o un Dio qualunque. Oggi, e questo è il secondo dei due ordini di fattori citati prima, la scienza ha preso il posto della religione. La gente comune, ovvero chi non si occupa di scienza, ricerca in essa le certezze che una volta erano date dai preti. Il problema è che la scienza non dà certezze. La verità scientifica è tutt’altro che assoluta. Non è la verità immutabile della religione. Da qui la mancanza di fiducia generalizzata nei confronti di tutto il comparto scientifico che viene incolpato dell’incapacità di indicare una strada sicura ed immutabile per la comprensione di fenomeni che rispondono solo al caso.
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